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domenica 13 settembre 2009


P o s t 4 2 - Corsini – Marinetti - Benjamin

Manifesto integralista/pretenzioso - scopiazzato


1. E’ evidente che il Senso galleggi sul Caos.

2. E’ evidente che a volte la sobrietà sia insopportabile.

3. E’ evidente che scrivere un manifesto sia una roba che non si può fare alla cazzo di cane.

4. È evidente che le concezioni che rimandano la riuscita dell’espressione artistica al performer o allo spettatore siamo ormai superate quanto la chiesa cattolica. Noi proponiamo perciò la formula dell’interazione complessa fra attore(A), tema(T) e spettatore(S), alla ricerca di un dialogo complesso e multidirezionale fra i termini della relazione.

5. L’espressione verbale se ha una veste scientifica viene solitamente presa per buona:
(A*T)*S= Arte
6. L’azione artistica non è finalizzata, ma finalizzante, volta a interagire in maniera complessa col tema con cui si confronta e non a funzionalizzarsi ad esso.

7. La performance si configura come un tutto complesso che necessita dell’Attualizzazione da parte dello spettatore; nell’istante creativo dell’attualizzazione emerge il Senso sotto forma di evanescente dispersione di energia; è questo il momento dell’appropriazione soggettiva da parte del singolo integrato nella relazione tripartita con tema e artista.

8. Per fare buona arte è necessario collaborare con tre individui diversamente ossessionati: uno dai gatti, uno dal Chupacabra e l’altro dai B-movies anni ‘70.

9. Abbandonata ogni velleità di definizione affermativa, la Verità artistica prende atto della propria natura inafferrabile, si configura come Vibrazione, come suggerimento, come Provocazione. Per definizione. In questa concezione sono le zone d’ombra lasciate dall’Irrapresentabilità quelle dalle quali si avverte l’emergenza indistinta del Nuovo verso cui tendere.

10. L’arte ha dunque la sola funzione di isolare il messaggio impronunciabile esprimendo il resto che gli sta intorno, passando per il dialogo artista/tema.

11. Arte come catalizzatore, strumento di destrutturazione delle forze anti-personalizzanti del senso comune, tendente al Nuovo di cui sopra, nella contemporanea presa d’atto della sua irrapresentabilità. La nostra proposta artistica è perciò puramente e orgogliosamente Negativa.
12. Per svolgere efficacemente il suo compito l’arte necessita di un rapporto dinamico fra etica(Et) ed estetica(Es), senza che nessuno dei due termini colonizzi l’altro; ciò risponde alla doppia natura del linguaggio in quanto strumento rispettivamente comunicativo ed espressivo.

A(Eta*Eta) * S(Ets*Ets) = (A*T)*S = Arte


13. Parte della nostra finalità è Etica perché mira a favorire l’irrobustimento del processo di personalizzazione attraverso l’emancipazione critica dal pensiero dominante. Contribuendo a creare varchi di caos –spazi aperti alla creatività- nel senso del Sociale, siamo orientati a favorire l’emergenza del senso unico dinamico ed irripetibile dell’esperienza Soggettiva, sempre nella consapevolezza della dialettica presente fra i due termini della relazione.

14. La commistione fra più forme di espressione artistica consente una migliore circoscrizione del campo dell’indefinibile.

15. Noi rifiutiamo risolutamente ogni forma di sintesi affermativa e snaturante, in qualsiasi fase del nostro lavoro. La performance si configura come solo virtualmente completa, poiché maggiore è il grado di destrutturazione e lateralità, maggiore è lo spazio creativo lasciato all’attualizzazione da parte dello spettatore. La performance come Ambiente del sistema Spettatore.

16. L’apparente ordine rilevabile in alcune sezioni della performance è funzionale alla disarmonia complessiva, dunque all’emergenza di una Provocazione al Senso.

17. Irritare ed indurre al pensiero è per noi ragion d’essere almeno quanto trovare giustificazioni pretestuoso ad una sostanziale mancanza di accordo interna al gruppo. Ergo: quando cresci il natale non è più la stessa cosa.

18. Ironia, ambiguità e polisemicità sono lo strumento stilistico proprio di cui avvalersi sul fronte letterario per slabbrare i confini del senso comune ed aprire all’attualizzazione creativa. Tracciare linee semantiche inedite nella consapevolezza che il risultato estetico e concettuale nasce dall’interazione fra i termini della polarizzazione posta e non dall’opportunità a priori della stessa.

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Come disse Freak Antony 30 anni fa: questa è avanguardia e voi siete un pubblico di merda (ironia= associa “30 anni fa” con tono pretenzioso e con “Avanguardia”).

18*4= 43

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