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martedì 8 giugno 2010

Karim Ayed - Gomma-pane

Busso alla porta aperta dell'Ufficio Personale.
“Ah, Gerlandi!” - si sorprende bonario Cialli benché m'abbia convocato lui.
La sua mano menziona la sedia, mi siedo.
Ha davanti un foglio con un diagramma ad albero disegnato a matita. In cima, una casella col nome dell'Ingegnere, fondatore e presidente della nostra piccola ditta. In mezzo, una casella con il nome del figlio. Sotto, alcune caselle appaiate: in una c'è scritto Cialli e in un'altra il nome del mio capo. Da quest'ultima parte una riga che si dirama in otto caselle.
In una c'è scritto Gerlandi.
“Sa cosa succede, Gerlandi?” – mi invita Cialli. Ma non aspetta e prosegue: “Succede che c'è la crisi, e... ”
Prende una gomma-pane e cancella la mia casellina, fissandomi con un sorriso sordo.
“E ora, Gerlandi?”
“E ora?” - balbetto io, con la paura che da in fondo al cuore mi annerisce la mente.
“E ora, lei che era lì – dice indicando con dito scintillante il vuoto sbiadito della mia ex-casellina – “adesso è qui” - dice aprendo generosamente la mano verso gli sporchi gnocchetti di gomma-pane.

3 commenti:

  1. ah, ah, realismo tragicomico. Bello, ero li con il Gerlandi.

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  2. Complimenti Kamir, uno dei racconti che mi è piaciuto maggiormente. Un racconto che si conclude con "gli sporchi gnocchetti di gomma-pane" ... Geniale.

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